Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Il Dottore, in camice bianco, visita la Metropoli.

 

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Il Dottore, in camice bianco,
visita la Metropoli.

M
Buongiorno Dottore.

D
Buongiorno Signora Metropoli.

Dopo il ricovero d’urgenza,
ho visto le sue analisi.
La situazione è grave.
In termini medici e scientifici
lei soffre di Logorrea acuta.

È l’insensata esigenza
di esporre Loghi sgradevoli
e in dimensione eccessiva.

In pratica,
ha fatto una bella indigestione
di insegne di plastica!

Forse, Signora Metropoli,
non ha compreso un concetto base:
se in una stanza tutti gridano,
il messaggio di ognuno
diventa incomprensibile.
Semplice vero?

Quindi la smetta di gridare
con ogni poro della sua pelle.
Le persone che vivono
in contatto con Lei.
non vogliono essere aggredite
visivamente e acusticamente.

Preferiscono essere libere
di fare scelte
senza che vi siano continui messaggi
imposti con violenza.

Sono certo, Signora Metropoli,
che, in caso di necessità,
ognuno saprà individuare
con un filo d’intuito
e l’uso della parola,
il venditore di stivali più vicino
anche in assenza
di una giga-scarpa intermittente.

Inoltre, Signora Metropoli,
nel periodo delle elezioni
Lei veramente esagera!
Impalcature fatiscenti e invadenti
per sorreggere cartelli elettorali
in cui campeggiano faccioni e frase vuote
alternate a frasi vuote e faccioni.

Cosa vuole dimostrare?
Che in cambio di soldi
può vendere oltremisura
ogni centimetro del proprio corpo?

Signora Metropoli,
conosce la frequenza 432?
Conosce la vibrazione dei segni?
Conosce i codici dell’armonia?
Sembra di no.

Le prescrivo questa cura.
La terapia è una sola:
DIGIUNO TERAPEUTICO.

Via i marchi prodotti da grafici 005
con licenza di uccidere il brand
e approvati da incompetenti.

Il logo non è un obbligo.
Non è sempre necessario parlare.
Se non si ha nulla da dire è meglio tacere
e utilizzare caratteri lineari
in dimensioni minime.

Eliminare da ogni messaggio
visivo e sonoro il termine
“approfittane”.

Via le insegne enormi e imbarazzanti.
Le grandi insegne di M,
siano sostituite da un post it di carta riciclata
formato cm 5×5
che dice:
“se proprio volete abbinare pane con carne,
e innaffiare il tutto con bibitone gassato,
prego, accomodatevi e buona fortuna.”

E infine, Signora Metropoli,
dato che la vedo così grigio-pallida,
una domanda sulle energie vitali.

Quanta cultura assimila quotidianamente?
Ho parlato di digiuno terapeutico
e non certo di digiuno assoluto.
Cultura, Arte, Conoscenza e Bellezza
sono indispensabili per la salute
e per il benessere suo e della comunità.

Suona la sveglia.
È l’alba.
Ho fatto uno strano sogno.
Avevo un camice bianco
e visitavo la Metropoli.

Il sogno finiva così:

M
Grazie Dottore, quanto le devo?

D
Da una parte nulla.
Dall’altra mi deve la vita, Signora Metropoli.

La Vita.

Sergio Bianco #logogenesi

Un pensiero riguardo “Il Dottore, in camice bianco, visita la Metropoli.”

  1. Maurizio ha detto:

    Che queste sagge parole risuonino
    nella mente e nel cuore della gente,
    e infine i neon delle insegne si spengano
    grati di ritornare al loro niente! 🙂

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