Ribaltare visione e significato del Simbolo
Appunti di viaggio.
Dicembre 2017.
Loggia di San Sebastiano, Ovada,
concerto per chitarra di Beppe Gambetta
che presenta il nuovo CD “Short Stories”.
Alle pareti sono appesi
alcuni ingrandimenti
dei quadri di scena
stampati per le diverse edizioni
dell’Acoustic Night,
quelli che ci stavano.
Beppe e Federica
li hanno conservati tutti.
Acoustic Night,
per chi non lo sapesse,
è il concerto che Gambetta
realizza dal duemila
invitando, ogni anno,
al Teatro della Corte di Genova,
musicisti virtuosi
degli strumenti a corda
provenienti da ogni parte del mondo.
Qualche giorno fa,
alla loggia di Ovada,
abbiamo allestito insieme lo spazio.
Le scenografie
erano srotolate in terra
e noi trascinavamo teli
di quattro o cinque metri
per capire come e dove posizionarle:
un tappeto in movimento
di colori sovrapposti.
Ricordo che Pollock dipingeva,
come misura massima,
tele di pochi centimetri più piccole
del pavimento del suo studio.
La tela era stesa in terra
e lui ci volava sopra
con i suoi colori
sgocciolati e schizzati.
Per me è stata una sensazione simile,
camminare nei campi di colore
ribaltando la consueta prospettiva.
Nei dipinti classici,
San Sebastiano
è raffigurato legato
e trafitto dalle frecce.
La loggia che qui a Ovada
porta il nome del Santo,
durante la seconda guerra mondiale,
era deposito per il cibo.
Si narra che qualcuno
si avventurasse alle grate delle finestre
con arco e freccia
legata ad una corda
per infilzare le patate
indispensabili per potersi sfamare.
Modi differenti di utilizzare la freccia:
lo stesso oggetto-simbolo
legato a significati e circostanze
profondamente diverse.
L’uomo cammina
sul filo del bene e del male.
Ribaltare la visione delle cose,
a volte,
è la nostra fortuna.
Buona musica.
Sergio Bianco #logogenesi