Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Morte di Icaro e celebrazione della vita circostante.

La caduta di Icaro
è un quadro di Bruegel il vecchio
dipinto nel 1558.
Tecnica: olio su tavola
formato cm 112 x 73,5.
L’opera è custodita a Bruxelles,
ai Musei Reali delle Belle Arti.

Icaro, protagonista del quadro,
è relegato in basso a destra.
Si vedono le gambe rovesciate
colte un attimo prima
di sprofondare nel mare.
Per ironia della sorte
l’eroe è immortalato gambe all’aria,
quella stessa aria che Lui
aveva osato navigare
sfidando l’impossibile.
L’impresa temeraria
e coraggiosa di Icaro
e la sua imprudenza
nell’avvicinarsi al sole
con ali tenute insieme dalla cera
si consuma
nella più totale indifferenza.
Nessuno fa caso all’eroe.
Nessuno fa caso alla morte.

È invece la vita,
a dispetto del titolo,
la protagonista assoluta del quadro.
Il paesaggio è bucolico.
Il contadino in primo piano,
con la sua ampia camicia rossa,
governa aratro e cavallo
e disegna sulla terra
la geometria
della cultura rurale.
Poco più in basso
un pastore, con il suo cane,
porta al pascolo le pecore.
Paradossalmente guarda in cielo
in direzione opposta
e sembra non si sia accorto
della parabola discendente del volo di Icaro.
Il mare si apre sullo sfondo
solcato da velieri intenti nei loro commerci.
All’orizzonte c’è un porto,
culla di una città fiorente.
Una rocca si erge su un’isola.
Icaro avrebbe potuto cadere lì,
e invece no:
cade nel mare,
senza recare danno o disturbo ad alcuno.
Nella filosofia Yin yang
bianco e nero sono in perfetto equilibrio.
Nello stesso segno
convivono contemporaneamente
positivo e negativo,
fluido e denso,
caldo e freddo,
avventura e pericolo,
vita e morte.
Brugel sembra consapevole di questo equilibrio
e lo infrange
a favore unicamente della vita circostante
che continua a fiorire
come una gemma che,
di fronte alla consapevolezza della morte
non la teme
ma sente soltanto il richiamo della primavera,
l’energia del sole
e la forza della luce materiale e spirituale.

Sergio Bianco Logogenesi

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Un pensiero riguardo “Morte di Icaro e celebrazione della vita circostante.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    La morte di Icaro non è dipinta come un evento tragico ma come celebrazione della vita.
    La paura della morte o di qualsiasi fobia che ci impedisca di vivere pienamente è una sfida significativa. La morte è inevitabile ma concentrarsi su come possiamo vivere al meglio può aiutarci a superare questi ostacoli. Spesso, l’accettazione delle nostre paure e la ricerca di supporto da parte di amici, familiari o professionisti della salute mentale possono essere passi cruciali verso la guarigione, il benessere e verso una vita più ricca e appagante.

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