Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Saetta. Quando il Naming è un colpo di fulmine

 

 

Scollinando lungo la strada
che dalla chiesa millenaria di Ruta
scende a tornanti verso il golf di Rapallo,
la vista del mare è un colpo di fulmine.
Si passa infatti
dalla visione di un mare di alberi
allo scorcio luminoso di mare
in forma di saetta.
Non c’è ampia distesa di orizzonte marino:
nella prevalenza dominante del verde
si insinua un repentino zigzagare d’acqua
che si staglia nelle insenature della costa
e ti colpisce al cuore.
Dopo alcune curve la saetta scompare
e la campagna torna ad essere
una macchia verde.
Ebbene,
le case che godono di questo panorama,
di questa lama di luce
forgiata da Nettuno,
hanno il privilegio di sorgere
in località Saetta.
Dove abiti?
Vivo a Saetta.
Saetta è la cicatrice sulla fronte del mago,
è il simbolo di un luogo
che non esiste nelle mappe dei navigatori.
Non esiste
perché quel Nome l’ho appena inventato.
Che valore ha il Nome
per una proprietà immobiliare?
Il Nome non cambia nulla riguardo ai muri,
alla materia
ma cambia tutto riguardo alla percezione
e quindi all’anima della casa.
La saetta, estratta dal quotidiano
è un potenziale energetico enorme
per chi vive lì
o per chi, come me,
è un semplice viaggiatore
in grado di cogliere
le meraviglie della natura
e dello sfuggente e sincronico caso.

Sergio Bianco #logogenesi

 

Un pensiero riguardo “Saetta. Quando il Naming è un colpo di fulmine”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Quando il nome è una scintilla che accende l’immaginazione…

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