Teoria delle cannucce: le connessioni superiori
La teoria delle cannucce,
da me inventata quasi per scherzo
e priva di prove tangibili,
si rivela, giorno dopo giorno,
nella mia personale esperienza,
una scienza esatta.
Ogni gesto o opera
fatti con amore e conoscenza,
diventano nutrimento
per esseri di livello superiore.
Tali esseri ispirano,
coltivano e facilitano
la realizzazione di queste opere
semplicemente per nutrirsene
così come facciamo noi umani
che diamo acqua nel nostro orto
per mangiare, al tempo giusto,
pomodori e zucchini.
Quando tali esseri
attingono e succhiano il nutrimento
con la loro ideale cannuccia,
noi umani, nel nostro piccolo,
generiamo un contatto
con l’entità superiore.
Si stabilisce così
uno scambio benefico,
una connessione di integrità
che non può essere inquinata da nulla.
Diversamente,
esistono esseri superiori contrari
che si nutrono di paura e conflitto
e generano nel mondo
questo tipo di energia negativa
per lo stesso motivo:
cibarsene.
Come artigiano del Simbolo
sono consapevole che,
agendo con amore e conoscenza,
l’uno non sia perduto
ma strettamente connesso all’universo
e alla luce.
La mia visione positiva,
messa ogni giorno duramente alla prova,
si basa su una osservazione pragmatica:
Dove c’è buio la luce può entrare
mentre, dove c’è luce,
anche una minima luce di speranza,
il buio non entra.
E tu,
in virtù della teoria delle cannucce,
nei tuoi rapporti con il circostante
e nella tua opera semplice e quotidiana,
sei motivo di ispirazione e aspirazione?
Dove c’è una scintilla di luce, il buio non può entrare.