Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

L’arte di posare l’oggetto giusto sul libro aperto

 

Mantegna-logogenesi

 

Nello scorso millennio,
quando i miei figli erano piccoli,
abbiamo inventato un gioco.

Si apriva un libro
con un’immagine significativa
e si cercava, in casa,
un oggetto attinente
da appoggiare sul libro stesso.
Un oggetto scelto
nelle proporzioni giuste,
che fosse in grado
di interagire emotivamente
per affinità o per contrasto.

Poi si fotografava il tutto
creando un’immagine nuova.
Non c’era preparazione alcuna:
una volta aperto il libro,
l’oggetto doveva essere preso
e fotografato al volo.

Regola 1
il libro non doveva essere
rovinato o sporcato.

Regola 2
La fonte di luce utilizzata,
la nostra lampada Tizio Artemide,
doveva essere posizionata
nella stessa direzione
della luce del quadro.

Regola 3
Dopo lo scatto
gli oggetti
dovevano tornare al loro posto.

Aggiungo che la foto
non poteva essere ritoccata
perché all’epoca
non esisteva photoshop.

Il martirio di San Sebastiano,
di Andrea Mantegna,
è un dipinto del 1456/1457.
Misura cm 30×68 ed è conservato
al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
È questa la base del nostro gioco.

Esiste poi un’altro quadro
del martirio di San Sebastiano,
dipinto dal Mantegna nel 1475
e conservato al Louvre
ed una terza versione
dello stesso soggetto, datata 1506,
dipinta da Andrea Mantegna
e conservata
presso la Galleria Franchetti
a Cà d’Oro, a Venezia.

Il ditale,
gli aghi
e il filo rosso
sono conservati a casa,
nella scatola di legno del cucito,
modello classico,
con apertura a scaletta.

È tutto.

Sergio Bianco. Logogenesi

 

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