Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Bach, Ayrton, Dalla. Memorie di una lucertola

 

 

lucertola-logogenesi

 

Come una lucertola al sole,
scrivo a occhi chiusi su un foglio
confidando sulla possibilità
di decifrare il testo
e di trascriverlo dopo il tramonto.

C’è un quadro verticale
che ho dipinto nell’anno duemila.
Una mano,
in forma di celeste voliero,
si illude di afferrare
una bici che vola
appena un pò più in alto.
Titolo dell’opera:
“La pronuncia seducente della stella”.

Questo quadro, che è qui con me,
è ispirato a Lucio Dalla,
la persona che, nella mia visione,
ha sempre pronunciato la parola “stella”
in maniera unica, come Lui solo.

In due recenti articoli
ho descritto, a modo mio,
l’incontro tra J.S. Bach
e Federico II, Re di Prussia.
Quella sera Bach fa vibrare,
con un accordo unico,
i quindici pianoforti
di Corte.
È una notte di maggio del 1774.

È immediato, per me,
il collegamento con Ayrton Senna
e con chi ha trasformato
la morte in fenomeno trascendente.

Mi riferisco a Lucio Dalla.
Nella canzone dedicata
al pilota di Formula uno,
Ayrton capisce che Dio
gli ha dato il potere
di far tornare indierto il mondo
rimbalzando nella curva
insieme a Lui.
È una notte di maggio
e siamo in una terra di sognatori.

Ebbene,
quello che più colpisce,
oltre alla canzone,
sono le parole che Lucio Dalla,
con emozione,
fa uscire dal suo cuore
prima di cantarla dal vivo.
Parla della vita oltre la morte.
Parla di Ayrton
come di un uomo delle stelle.
L’animale che, in corsa,
non aveva paura di niente,
era capace di trasformarsi, dopo,
in un mistico,
in un uomo del cielo,
di bontà assoluta.
Chi lo desidera, trova qui
le parole di Lucio.

Perchè scrivo questo articolo
in un sito concentrato su Logogenesi
e sulla forza dei Simboli?

Per esprimere almento due concetti:
1
la morte è un mistero di trasformazione.

2
I Simboli non sono solo
segni sulla carta.
Sono ancorati nel cuore
e strettamente connessi
nella rete delle emozioni
e delle esperienze vissute
o immaginate,
nella vita come nel sogno,
in cielo e in terra.

Più vasta è la nostra rete,
più agile e scattante
è la nostra capacità di collegare dati
ed eventi sincronici,
più ci sentiamo
parte integrante dell’universo,
micro e macrocosmo insieme.
Viaggiatori a occhi chiusi verso il fuori
e a occhi spalancati verso il dentro.

I nostri gesti quotidiani,
parole, segni o azioni,
si traducono in MEME,
simboli di memoria memorabile
che possono disorientare verso il buio
oppure orientare
verso la sfera complementare
della filosofia yin-yang.

Oggi, per una lucertola al sole,
l’opposto di buio è Lucio.

Sergio Bianco, Logogenesi

 
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Un pensiero riguardo “Bach, Ayrton, Dalla. Memorie di una lucertola”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Sergio invita a considerare la vita come una rete di esperienze, gesti e simboli, offrendo una prospettiva filosofica intrigante e riflessiva che ha origine da Logogenesi e va ben oltre.

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