Naming e palindromo: il segreto della direzione invariabile
Un giorno, dopo la consueta ora
settimanale di tennis
con il mio Maestro Oreste
ho scritto con il dito
sul vetro appannato dello spogliatoio
questa frase latina
che poi è evaporata
senza lasciare il tempo
al mio amico di trascriverla:
“In girum imus nocte et consumimur igni”
Significa:
noi giriamo di notte
e siamo consumati dal fuoco.
Mi piace interpretare
il significato in questo modo:
se ami il cinema,
vai dove si respira cinema.
Se ami la cucina,
vai dove si respira cucina
Se ami la tecnologia,
vai dove si respira tecnologia.
In questo senso
è la notte che fa risaltare
la passione ardente.
Sorprende scoprire
che questa articolata frase
si legga nei due sensi.
È un palindromo.
Se volete
la definizione esatta di palindromo
ascoltate cosa dice Stefano Bartezzaghi
o consultate il vocabolario.
La mia definizione è questa:
il palindromo è un ippodromo
in cui corrono due cavalli
che galoppano in direzione opposta.
Quando i cavalli si incrociano,
il caos musicale che unisce
sudore, ferro, fortuna e polvere,
è il momento sincronico
in cui comprendi il segreto.
Di fronte a un nome puro
e lineare come Anna,
la duplice direzione
appare chiara a tutti.
Un palindromo affascinante è INGEGNI.
La visione della parola
mimetizza la duplice direzione
che si svela con maggiore sorpresa.
INGEGNI
sono i meccanismi dell’intelletto.
Anche le parti terminali
delle antiche chiavi
sono denominate ingegni.
Interessante scoprire
come entrambi i termini
siano il mezzo per aprire porte
in senso materiale e spirituale.
Gli ingegni aprono le dimore dei sogni.
Sergio Bianco #logogenesi
Ogni viaggio conduce al centro di noi stessi.