Castel del Monte. La Fonte della Fortuna ha origine dall’Uno.
In una giornata serena,
stringo nel pugno un amuleto prezioso.
Me lo ha appena consegnato
il fruttivendolo, dandomi il resto
di sette euro e novantanove centesimi.
Stringo l’amuleto nel pugno
e immagino di galleggiare,
circondato da mura di pietra,
rivolgendo lo sguardo in alto.
Vedo un ottagono azzurro:
una figura geometrica di puro cielo.
Ebbene, se questo è vero,
probabilmente sono all’interno
di uno dei castelli più affascinanti
costruiti in Italia e nel mondo.
Una fortezza
proclamata patrimonio dell’Umanità.
Sono a Castel del Monte,
in Terra di Bari.
Giorno dopo giorno,
l’ottagono celeste
diventa una scenario mutevole
di nuvole che si rincorrono,
di temporali racchiusi
in una geometria sacra
come se lampo, tuono,
sole e pioggia
potessero, in qualche modo,
essere delimitati, confinati,
raccolti e finalmente compresi.
Ogni lato
della corte ottagonale interna
misura circa sette metri.
È strano dire “circa”
in un contesto progettuale così rigoroso.
È anche strano
che la misura del lato
non sia otto metri esatti.
Notte dopo giorno,
questo specchio ottagonale di cielo
diventa tempestato di stelle.
Giorno dopo notte,
gli stormi lo attraversano,
i venti impercettibili lo fanno vibrare
e navi dello spazio,
troppo veloci per essere viste,
tracciano le direzioni cardinali
e le direzioni intermedie:
un quadrato ruotato a 45 gradi
a formare gli otto punti.
Castel del Monte
è stato immaginato
(in me mago agere significa
far agire il mago che è in me)
e quindi finito di edificare nel 1240
da Federico II, Stupor Mundi,
Re di Napoli e di Sicilia.
Lo stupore consiste nel fatto che,
in virtù di approfonditi studi
condotti dal dipartimento
di Ingegneria Civile ed Architettura
del Politecnico di Bari,
il Castello di Federico II
è una costruzione termale.
Una SPA in piena regola:
Salus Per Aquam.
Il Castello si fonda sul numero otto.
Otto è il numero della rinascita.
Otto è il numero dell’equilibrio cosmico.
Castel del Monte
è costruito su base ottagonale.
L’ottagono è la forma
delle fonti battesimali:
la vita attraverso l’acqua.
Il castello ha una corte interna ottagonale
a cielo aperto.
La fortezza, nel suo insieme,
ha la forma regale di una corona,
la stessa corona,
con otto sfaccettature,
che ha cinto la testa di Federico II
nel giorno della proclamazione.
Ogni piano del castello
è composto da otto stanze
in forma di trapezio
con lato maggiore verso l’esterno.
Il collegamento ai piani
avviene grazie alle scale a chiocciola
presenti nelle otto torri ottagonali
che si ergono in corrispondenza
degli otto spigoli della struttura.
Le otto torri,
con le loro scale a spirale antioraria
e con i meccanismi celati all’interno,
hanno un ruolo determinante
nel fluire dell’acqua
fino alla vasca ottagonale centrale.
Una vasca ottagonale
descritta da testi antichi
e della quale oggi non rimane traccia.
In questa vasca
è stato interessante galleggiare
e guardare su.
Apro il pugno
e lo vedo brillare nel suo splendore:
Castel del Monte
inciso con maestria
nella monetina italiana da un centesimo.
Il resto è storia.
L’amuleto è con me,
e più precisamente è dentro di me.
È nel 75% di acqua
che costituisce naturalmente il corpo umano.
La Fortuna è nella conformazione armonica
delle molecole d’acqua.
Per costruire ogni Fortuna
occorre partire da noi stessi.
Per costruire la Fortuna
occorre partire dall’Uno.
Sergio Bianco, Logogenesi
Un elogio poetico che unisce armoniosamente l’architettura di Castel del Monte, la natura e la ricerca di quella fortuna che probabilmente hai in tasca. Una profonda riflessione sulla bellezza, l’equilibrio e il miracolo della vita.